La presentazione del progetto esecutivo della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo in programma oggi a Rubiera, che sarà ufficializzata in pectore dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, è uno “schiaffo” in faccia a quanti chiedono una “svolta verde” per l’Emilia-Romagna. Con buona pace di chi, nella coalizione a sostegno del presidente ricandidato, chiede un patto per il clima. La campagna elettorale del PD è insomma all’insegna di “autostrade nemiche dell’ambiente”, proprio come nel caso della bretella Campogalliano-Sassuolo, scandisce Stefano Lugli, candidato a presidente della Regione per L’Altra Emilia-Romagna.
E’ cosa nota come nella pianura padana “respiriamo aria malata un giorno su tre”: per questo motivo la mobilità sostenibile è per noi la “priorità”. Al contrario la coalizione del presidente “insiste su un’idea di sviluppo non solo inadeguata alla sfida ecologica” ma anche “antieconomica”, soprattutto per l’export, in quanto le politiche degli stati confinanti privilegiano sempre più lo spostamento delle merci su ferro.
Da sempre contrario alla ‘bretella’, Stefano Lugli, che é anche segretario regionale di Rifondazione Comunista, sottolinea che quest’opera non solo é “pericolosa”, in quanto correrà sulla riva destra del Secchia in un contesto estremamente delicato sotto il profilo idrogeologico, ma è anche “palesemente inutile”, dal momento che “l’attuale superstrada collega Modena al polo ceramico in appena 15 muniti e non ha alcun impatto sul comprensorio”.
Perciò “l’unica opera utile è il tratto di collegamento tra lo scalo merci di Marzaglia e Modena Nord”, non solo: Lugli ritiene “inaccettabile” che il progetto non sia stato prima presentato a Modena, come tale “chiedo che le ruspe non partano”, almeno fino a quando le istituzioni locali non condividano soluzioni”.