Per una cultura della rigenerazione urbana incentrata sul recupero e la riqualificazione degli spazi già urbanizzati reintroducendo funzioni e servizi. No a nuove costruzioni.
Il recupero e la riqualificazione degli spazi urbani già costruiti, sia dei centri storici che delle aree di periferia, è una straordinaria occasione sia per migliorare la qualità della vita e delle relazioni sociali, sia per rilanciare il lavoro tecnico e del mondo edilizio.
- Non si può continuare con modelli di gestione del territorio che prevedono solo nuove costruzioni, in aree sempre più periferiche, di poli scolastici, servizi pubblici, aree residenziali – pur con una quantità enorme di appartamenti vuoti -, centri sportivi, centri commerciali, immobili fantasma, in assenza di una pianificazione urbana complessiva, causando problemi, oltre che di consumo di suolo, di viabilità, di trasporti, di mancanza di autonomia gestionale per amministratori e utenti. Né si può intendere la rigenerazione urbana solo quantitativamente come crescita immobiliare.
- Occorre intervenire con il riuso e la rivitalizzazione degli spazi già urbanizzati reintroducendo funzioni e servizi. Per fare questo è necessaria una legge regionale urbanistica basata non sul privatismo immobiliare ma su un progetto armonico di rigenerazione urbana e rurale che risponda ai reali bisogni degli abitanti, alla complessità delle esigenze di fruizione e relazione, nel rispetto dell’ambiente.